martedì 8 settembre 2020

La Dea dell'Universo


La Dea dell'Universo 2020 by Renata Solimini

Acrilico, inchiostro e collage su tela cm 150x100, opera dedicata a Luisa Spagnoli

"La capacità di immaginare quello che ancora non c'è, questo fa la differenza" (Luisa Spagnoli)

Luisa Spagnoli (1877 – 1935) è stata una delle prime donne imprenditrici della storia italiana e la sua intuizione nell’inserire la donna nell’attività industriale ha anticipato di mezzo secolo l’evoluzione della presenza femminile nel mondo del lavoro, in un periodo in cui erano confinate ai margini della società e senza diritto di voto. Ancora oggi, su oltre ottocento dipendenti, la Luisa Spagnoli S.p.a. è costituita dal novanta per cento da donne. A vent'anni sposa Annibale Spagnoli. Creativa, intraprendente e con un notevole senso per gli affari, acquista una drogheria nel centro della città, dove, senza saper nulla di dolci, comincia a produrre e vendere confetti. Entra poi in società con Francesco Buitoni, il patron della pasta, e fonda la leggendaria Perugina.
Allo scoppio della guerra, porta le donne in fabbrica e da madre (nel frattempo ha avuto tre figli maschi) introduce l’asilo nido e il diritto all'allattamento. Sbaraglia la concorrenza con intuizioni straordinarie come il cioccolato alla banana, la caramella Rossana. E soprattutto inventa il Bacio (nome consigliato da Giovanni Buitoni), il mitico cioccolatino con la nocciola alla sommità. Luisa ha anche scoperto e conquistato anche il mondo della moda, grazie ai conigli d'angora, dal cui pelo (solo amorevolmente pettinato) comincia a produrre scialli e abiti morbidissimi che hanno un successo immediato. Luisa Spagnoli non si distinse solamente per il suo spirito imprenditoriale, ma anche per il suo lato magnanimo. In fondo anche lei proveniva da un’umile famiglia, e probabilmente le proprie tragedie familiari la spinsero a prestare sempre più attenzione ai meno abbienti. Finanziò l’orfanotrofio di Perugia e organizzò tutta una serie di attività assistenziali e benefiche per la sua città. Nonostante il suo carattere burbero, era talmente ben voluta che i bambini la presero a chiamare la fata buona. Morì a Parigi nel 1935, a soli 58 anni. Era giunta qui per curarsi da un tumore alla gola, che purtroppo risultò fatale. I suoi figli portarono avanti la sua attività, e Mario, il quarto figlio, decise di cambiare la denominazione Angora Spagnoli in Luisa Spagnoli in suo onore. Il marchio Luisa Spagnoli è oggi portato avanti dall’omonima nipote, riscuotendo ancora successo e prestigio.