lunedì 2 settembre 2019

Venere di Willendorf


Venere di Willendorf 2019 by Renata Solimini

Acrilico e inchiostro su tela cm 60x60

“La più famosa delle veneri paleolitiche” 

Venere di Willendorf  (40.000/15.000 a.C.)

La Venere di Willendorf si può considerare il più antico capolavoro della storia della scultura. È stata trovata in nel 1908 dall'archeologo Josef Szombathy, in un sito archeologico risalente al paleolitico, presso Willendorf in der Wachau, in Austria ed è conservata al Museo di Storia naturale di Vienna. È databile tra 40.000 e 15.000 a. C. Ciò che colpisce di più è la deformazione-esagerazione dell'anatomia. Le forme del corpo sono molto esagerate, e nell'insieme ha un aspetto molto solido, pieno, massiccio.
È anche evidente che quello che viene rappresentato non è una donna, ma un'immagine simbolica della maternità in senso astratto. Per questo manca la faccia, perché non si riferisce a una donna, anche generica, ma vuole essere un'immagine concettualizzata della fecondità, intesa come capacità procreativa, e vigoria fisica. Queste qualità rappresentano i valori principali della civiltà del Paleolitico, che viveva in condizioni di sopravvivenza molto difficili. La possibilità di procreare, era probabilmente un valore sacro, visto come una possibilità di vivere attraverso i figli, oltre la morte.