venerdì 20 settembre 2019

Juana Romani


Juana Romani 2019 by Renata Solimini

Acrilico e inchiostro su tela cm 55x40

“… la donna non abdica all’artista, al contrario la sua arte sarebbe piuttosto fatta di un femminismo esagerato. La Fontaine si era ben chiesto cosa avrebbero dipinto i leoni se avessero saputo dipingere. Ebbene, immagino che se le grandi incantatrici Dalila, Giuditta, Lucrezia avessero saputo dipingere avrebbero tracciato queste immagini allo stesso tempo fiere e deliziose come ha fatto Juana Romani, e nelle quali mi è sempre sembrato che ci fosse molto di se stessa” Paul Armand Silvestre 

Juana Romani (Velletri, 1867 – Parigi, 1924)

Juana Romani, pseudonimo di Giovanna Carolina Carlesi, è stata un’artista veliterna. Dal 1888 al 1904 divenne nota anche come ritrattista di talento. All'Esposizione Universale di Parigi del 1889 fu premiata con la medaglia d'argento.
Il 21 ottobre 1901 andò in visita ufficiale a Velletri. Aveva al suo seguito uno dei fratelli Lumière, che donò alla città un apparecchio cinematografico, il pittore Ferdinand Roybet, lo scultore Ernesto Biondi e il poeta Trilussa, che recitò alcune sue poesie. Alla Scuola d'Arte, la pittrice con il suo seguito fu ricevuta dal presidente, architetto Oreste Nardini, e dal direttore, prof. Edgardo Zauli Sajani. La Romani volle donare 5.000 lire alla scuola che era stata istituita nel 1876 dal prof. Antonio Ciancia, destinando gli interessi di quella somma ad un premio annuale per gli alunni più meritevoli. L'amministrazione della Scuola, riconoscente per tale atto benefico volle dare il nome della pittrice veliterna all'istituzione: e da allora la Scuola si chiamò "Scuola d'Arte Juana Romani". Accomunata dallo stesso destino della Camille Claudel fu internata in un manicomio dove morì nel 1924 nella più assoluta dimenticanza.