Acrilico e inchiostro su tela cm 62x123
“…Lilith,
fulmine all'orlo dell'abisso,
Lilith, tenera
nella vittoria, potente nella sconfitta,
Lilith, senza
certezze né bisogni, che parla per tutte le donne…”
dalla Poesia “Ricominciare” in “Superman è arabo. Su Dio, il matrimonio, il machismo e altre invenzioni disastrose” (2013) di Joumana Haddad, poetessa e giornalista libanese (1970)
dalla Poesia “Ricominciare” in “Superman è arabo. Su Dio, il matrimonio, il machismo e altre invenzioni disastrose” (2013) di Joumana Haddad, poetessa e giornalista libanese (1970)
Il mito
di Lilith, la prima biblica compagna di Adamo rifiutata e respinta, è una potente
figura femminile Nera – cioè Lilith-Luna Nera – che viene assimilata ai culti
lunari in opposizione alle culture patriarcali. Come riportato da Roberto
Sicuteri nel libro “Lilith, la Luna Nera” (1980), Lilith appare già all’epoca
sumera in un bassorilievo.
In alcuni testi cuneiformi sumeri si trova nominata
Lilith fra gli ‘spettri di famiglia’, e considerata come démone. In seguito,
passando nel ritualismo egiziano e greco, Lilith assume caratteri di divinità
astrale legata alla Luna e in particolare alla Luna Nera. Quando la Luna,
conclusa l’ultima fase, scompare, si realizza analogicamente la drammatica Luna
Nera, l’assente: il demone dell’oscurità. Come Lilith è fuggita dall’Eden così
la dea Luna fugge dal cielo e si fa Nera, la notte immersa nella tenebra
assoluta. Lilith e la sua gioia d’amore si è per sempre tramutata in rabbia e
odio per l’Adamo ‘padrone’.